La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto una misura fiscale rivoluzionaria per favorire la mobilità lavorativa e migliorare il reclutamento aziendale: il Bonus Affitti per Neoassunti a Tempo Indeterminato. Questo incentivo rappresenta un sostegno concreto per i lavoratori che si trasferiscono per motivi professionali, alleviando l'onere delle spese di locazione, e un vantaggio competitivo per le aziende che faticano a reperire manodopera qualificata.
In questa guida, esploreremo nel dettaglio come funziona il Bonus Affitti, quali sono i requisiti per accedervi, i vantaggi per lavoratori e aziende e le criticità che potrebbero emergere nella sua gestione.
Cos’è il Bonus Affitti per Neoassunti e come funziona?
Il Bonus Affitti per Neoassunti è un'agevolazione fiscale rivolta ai lavoratori assunti a tempo indeterminato nel 2025, che si trasferiscono per motivi professionali. Questo strumento permette ai datori di lavoro di rimborsare fino a 5.000 euro annui per le spese di affitto e manutenzione dell’immobile locato, per un periodo massimo di due anni dall’assunzione.
Le somme rimborsate:
Non concorrono al reddito imponibile del dipendente (sono esentate fiscalmente).
Restano rilevanti ai fini contributivi e per il calcolo dell’ISEE.
Esempio pratico: un lavoratore assunto il 1° aprile 2025 e che soddisfa i requisiti richiesti potrà beneficiare dell'incentivo fino al 31 marzo 2027.
Obiettivi del Bonus
Sostenere la mobilità lavorativa: riducendo i costi di trasferimento per i dipendenti che accettano nuove opportunità professionali lontano dalla propria residenza.
Favorire il reclutamento di personale qualificato: aiutando le aziende a colmare il gap di manodopera in settori o aree geografiche con scarsa disponibilità di talenti.
Requisiti per accedere al Bonus Affitti per Neoassunti
Per usufruire del Bonus Affitti per Neoassunti, è necessario soddisfare una serie di condizioni, sia per il lavoratore che per l’azienda.
Per il lavoratore:
Contratto a tempo indeterminato: il rapporto di lavoro deve essere avviato tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025. Non sono ammessi contratti a termine, di apprendistato o altre forme contrattuali.
Limite di reddito: il lavoratore non deve aver percepito più di 35.000 euro annui da lavoro dipendente nell’anno precedente all’assunzione.
Trasferimento di residenza:
La nuova residenza deve essere ad almeno 100 km di distanza dal luogo di lavoro precedente.
Il trasferimento deve avvenire in concomitanza con l’assunzione.
Documentazione: il dipendente deve fornire un’autodichiarazione al datore di lavoro, attestando la propria residenza nei sei mesi precedenti l’assunzione.
Per il datore di lavoro:
Garantire la corretta gestione del bonus, in particolare attraverso la tracciabilità della documentazione (contratti di locazione, ricevute delle spese).
Informare i dipendenti sull’agevolazione, assicurandosi che siano consapevoli dei requisiti e delle modalità di richiesta.
Come richiedere e gestire il Bonus
Modalità di erogazione
Il datore di lavoro può rimborsare le spese di affitto al dipendente, fino al tetto massimo di 5.000 euro annui. Questi rimborsi:
Non sono tassati come reddito per il lavoratore.
Restano però rilevanti per i calcoli contributivi e per l’ISEE, potenzialmente influenzando il diritto ad alcune prestazioni sociali.
Documenti necessari:
Copia del contratto di locazione.
Ricevute di pagamento delle spese sostenute dal lavoratore (affitto e manutenzione).
Durata del Bonus
L’incentivo può essere richiesto per un periodo massimo di due anni dalla data di assunzione.
Vantaggi per le Aziende
Aumento della capacità di reclutamento
Il Bonus Affitti rappresenta un’opportunità strategica per attrarre talenti in aree geografiche o settori con alta richiesta di personale. Incentivare i dipendenti a trasferirsi per motivi di lavoro permette alle aziende di colmare il gap di manodopera qualificata.
Maggiore competitività
Offrire incentivi economici come il rimborso delle spese di locazione rende le aziende più competitive nel mercato del lavoro, migliorando il proprio employer branding.
Dubbi e Criticità del Bonus Affitti
Nonostante i benefici, il Bonus Affitti presenta alcune criticità che potrebbero limitarne l’efficacia:
1. Complessità amministrativa
Le aziende devono gestire un carico significativo di documentazione: contratti di locazione, ricevute di spesa e autodichiarazioni, rendendo il processo burocraticamente impegnativo.
2. Importo massimo rimborsabile
Il limite di 5.000 euro annui potrebbe risultare insufficiente in contesti urbani con costi di locazione elevati, come Milano o Roma, dove gli affitti superano facilmente tale soglia.
3. Requisiti di trasferimento
Il requisito di trasferimento a 100 km di distanza potrebbe risultare penalizzante per i lavoratori che si spostano su distanze più ridotte, ma affrontano comunque costi significativi per il cambio di residenza.
Conclusioni: Il Bonus Affitti come strumento di welfare e competitività
Il Bonus Affitti per Neoassunti rappresenta un’importante misura di welfare aziendale introdotta dalla Legge di Bilancio 2025. Nonostante le sue sfide, questa agevolazione fiscale offre opportunità significative per migliorare la mobilità lavorativa e attrarre nuovi talenti.
Le aziende che sapranno gestire efficacemente il bonus, garantendo trasparenza e supporto ai dipendenti, potranno beneficiare di un maggiore appeal sul mercato del lavoro, rafforzando il proprio posizionamento competitivo.