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Rientro dei Cervelli e Impatriati: come funzionano le agevolazioni

Agevolazioni e incentivi fiscali per Rientro dei Cervelli e Impatriati, tutto spiegato semplice

lavoratori e studenti rientro cervelli


Dopo anni di residenza all’estero hai deciso di tornare a vivere e lavorare in Italia, approfittando delle agevolazioni e degli incentivi fiscali offerte dallo Stato italiano? Allora questa breve guida è quello che fa al caso tuo.



“Rientro dei Cervelli” e “Impatriati”: quale è la differenza?

Prima di addentrarci nei tecnicismi delle agevolazioni e degli incentivi, è bene distinguere le due categorie a cui sono rivolte: Cervelli e Impatriati. I primi sono tutti coloro i quali ricoprono il ruolo di ricercatori o docenti residenti all’estero e che hanno l’intenzione di tornare a svolgere la loro attività nel sistema accademico italiano. Con il temine Impatriati, invece, si definiscono i soggetti che rientrano in una di queste figure:

  • Studenti che hanno conseguito un titolo accademico all’estero;

  • Laureati che lavorano all’estero;

  • Lavoratori con alte qualificazioni e/o Manager.

e che hanno intenzione di svolgere la loro attività professionale sul suolo italiano.



Incentivi e agevolazioni per Rientro dei Cervelli e Impatriati

Con il fine di contrastare la cosiddetta “Fuga dei Cervelli”, lo Stato italiano ha predisposto dei regimi fiscali agevolati per le categorie sopra citate. Per potervi accedere, però, ogni soggetto deve rispettare dei requisiti specifici.



Quali sono le agevolazioni per i lavoratori Impatriati nel 2024

Rispetto al 2023 dove per i lavoratori Impatriati era prevista un’esenzione Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) del 70% sui redditi di lavoro dipendente e di lavoro autonomo (prodotti in Italia), nel 2024 è prevista una detassazione Irpef aggiornata al 50% sui redditi, con un limite massimo agevolabile di 600.000 euro annui. Va precisato inoltre che per chi svolge lavoro autonomo è prevista l’esenzione dal pagamento dell’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive).

Come detto in precedenza, vi sono però dei requisiti specifici per poter accedere a questa agevolazione. Nello specifico:

  • essere in possesso di un diploma di laurea e aver svolto un’attività di lavoro dipendente, autonomo o di impresa fuori dall’Italia, senza interruzioni, negli ultimi 24 mesi o più;

  • aver svolto in modo continuativo un percorso di studi fuori dall’Italia negli ultimi 2 anni o più e aver conseguito un titolo di laurea o una specializzazione post-lauream;

  • trasferire la residenza fiscale in Italia con l’intenzione di risiedervi per almeno 2 anni;

  • svolgere la propria attività lavorativa prevalentemente nel territorio italiano.

L'esenzione Irpef per i lavoratori Impatriati nel 2024 ha una durata di 5 anni, come già in precedenza.



Quali sono le agevolazioni per il Rientro dei Cervelli

Anche per il 2024, queste agevolazioni restano rivolte a docenti, ricercatori e personale accademico che decidono di riportare la propria residenza fiscale sul territorio italiano; l’esenzione Irpef è confermata al 90% su redditi derivati da attività di ricerca e/o docenza per una durata di 6 anni. Per accedere a questo incentivo dovranno esser soddisfatti i seguenti requisiti:

  • essere in possesso di un titolo di studio universitario (o equiparato);

  • aver risieduto all’estero in maniera non occasionale;

  • aver svolto attività di ricerca o di docenza per almeno 2 anni continuativi all’estero, presso università o centri di ricerca pubblici o privati;

  • fare ritorno in Italia per svolgere le medesime attività svolte all’estero;

  • spostare la residenza fiscale in Italia.


Quanto dura l'agevolazione per Rientro dei Cervelli e Impatriati

Come visto, le agevolazioni fiscali hanno durate ben precise: 5 anni per gli Impatriati e 6 anni per Rientro dei Cervelli. Vi sono però alcune casistiche che possono portare al prolungamento temporale degli incentivi.


Per quanto riguarda gli Impatriati:

  • se hanno almeno un figlio minorenne o a carico (anche in affido preadottivo), le agevolazioni vengono estese per ulteriori cinque periodi d’imposta; durante gli ulteriori cinque anni lo sgravio si abbassa però al 50%;

  • se diventano proprietari di almeno una unità immobiliare di tipo residenziale in Italia (successivamente al trasferimento in Italia o nei dodici mesi precedenti al trasferimento), le agevolazioni vengono estese per ulteriori cinque anni; anche in questo caso, lo sgravio previsto si abbassa al 50%;

  • se hanno almeno tre figli minorenni o carico (anche in affido preadottivo) i benefici vengono estesi per ulteriori cinque periodi d’imposta; in questo caso lo sgravio è elevato al 90%;

  • se trasferiscono la loro residenza in una delle seguenti regioni: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia, lo sgravio previsto è del 90%, fermo restando la durata dei benefici che decorrono dal periodo d’imposta in cui si trasferisce la residenza in Italia e per i quattro periodi successivi.

Per quanto riguarda il Rientro dei Cervelli:

  • se il ricercatore/docente abbia un figlio minorenne o a carico, oppure nell’ipotesi di acquisto di proprietà immobiliare di tipo residenziale. I benefici decorrono dal periodo d’imposta in cui acquisisce la residenza fiscale e si protraggono per ulteriori sette periodi d’imposta;

  • se il ricercatore/docente abbia due figli minorenni o a carico i benefici si protraggono per ulteriori dieci anni;

  • se il ricercatore/docente abbia almeno tre figli a carico, i benefici si prolungano per 12 periodi d’imposta successivi.


Come richiedere l'agevolazione Rientro dei Cervelli e Impatriati: guida completa


Passo 1: Verifica dei Requisiti Prima di tutto, assicurati di soddisfare tutti i requisiti necessari per le agevolazioni fiscali per i lavoratori Impatriati o il Rientro dei Cervelli. Questo include, ad esempio, avere la residenza fiscale fuori dall'Italia per un certo numero di anni e possedere specifiche qualifiche professionali o accademiche.


Passo 2: Raccolta Documentazione Prepara tutta la documentazione necessaria, che può includere:

  • Certificato di residenza fiscale all'estero: Documento che attesta la residenza fiscale in un paese estero nei periodi d'imposta precedenti al rientro in Italia.

  • Diploma di laurea o attestati di qualificazione professionale: Copie dei diplomi o dei certificati che attestano le qualifiche professionali acquisite.

  • Documentazione del percorso di studi all'estero: Se applicabile, documenti che attestano il percorso di studi svolto all'estero, inclusi titoli di studio e specializzazioni post-lauream.

  • Contratto di lavoro o documentazione professionale in Italia: Copia del contratto di lavoro in Italia o documentazione che attesti l'attività lavorativa autonoma o d'impresa svolta sul territorio italiano.

  • Documentazione che attesta la non residenza in Italia: Documenti che dimostrano l'assenza di residenza fiscale in Italia nei periodi d'imposta richiesti prima del rientro.

  • Iscrizione all'AIRE: Per i cittadini italiani, prova dell'iscrizione all'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero (AIRE) durante il periodo di residenza all'estero.

  • Dichiarazione di impegno a trasferire la residenza in Italia: Una dichiarazione scritta in cui si attesta l'intenzione di trasferire la residenza fiscale in Italia per il periodo richiesto dalle agevolazioni.

  • Documentazione aggiuntiva per specifiche agevolazioni: In base alla specifica agevolazione richiesta, potrebbero essere necessari ulteriori documenti, come attestazioni di acquisto di immobili in Italia o certificati di nascita dei figli per le estensioni delle agevolazioni.


Passo 3: Presentazione della Domanda

La domanda per le agevolazioni fiscali può essere presentata attraverso il sito dell'Agenzia delle Entrate o mediante un professionista abilitato. È fondamentale seguire attentamente le istruzioni fornite e compilare accuratamente tutti i campi richiesti.


Passo 4: Attesa dell'Approvazione

Dopo la presentazione, ci sarà un periodo di attesa durante il quale la tua domanda verrà valutata. Mantieni a disposizione tutta la documentazione in caso fossero necessari ulteriori chiarimenti.




FAQ su Rientro dei Cervelli e lavoratori Impatriati

Chi può beneficiare delle agevolazioni fiscali?

Le agevolazioni sono destinate ai lavoratori impatriati, inclusi ricercatori, docenti, studenti laureati all'estero, lavoratori con qualifiche elevate, e manager che intendono trasferire la loro residenza fiscale in Italia.


Quali sono i requisiti principali per accedere alle agevolazioni?

Non essere stati residenti fiscali in Italia nei tre anni precedenti il rientro, possedere un diploma di laurea o una qualifica professionale riconosciuta, e impegnarsi a trasferire la residenza fiscale in Italia per un periodo minimo stabilito.


Qual è la durata delle agevolazioni fiscali?

Generalmente, l'agevolazione ha una durata di 5 anni per i lavoratori impatriati, con la possibilità di estensioni in base a determinate condizioni, come la presenza di figli a carico.


È possibile estendere il periodo di agevolazione?

Sì, in certi casi l'agevolazione può essere estesa oltre i 5 anni, ad esempio per chi acquista un'unità immobiliare in Italia o per chi ha figli minorenni a carico.


Cosa succede se cambio lavoro o perdo il lavoro durante il periodo di agevolazione?

È importante comunicare qualsiasi cambiamento significativo relativo alla propria situazione lavorativa alle autorità fiscali. Cambiamenti nel lavoro possono influenzare l'eleggibilità alle agevolazioni, ma non necessariamente comportano la perdita automatica dei benefici.


Le agevolazioni fiscali si applicano anche ai redditi prodotti all'estero?

No, le agevolazioni fiscali si applicano esclusivamente ai redditi prodotti in Italia. Redditi da fonti estere sono soggetti alla normale tassazione prevista per i residenti fiscali in Italia.





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